I SESSIONE DI VENDITA: Martedì 20 maggio, ore 10
Lotti 1-126: Stampe antiche
II SESSIONE DI VENDITA: Martedì 20 maggio, ore 14
Lotti 127-151: Disegni e dipinti antichi
Lotti 152-215: Cartografia
Lotti 216-231: Orientalia
III SESSIONE DI VENDITA: Mercoledì 21 maggio, ore 10
Lotti 232-333: Stampe moderne
IV SESSIONE DI VENDITA: Mercoledì 21 maggio, ore 14
Lotti 334-523: Disegni, dipinti e sculture moderni
V SESSIONE DI VENDITA: Giovedì 22 maggio, ore 10
Lotti 524-540: Adolfo De Carolis
Lotti 541-550: Caricature
Lotti 551-559: Michel Fingesten
Lotti 560-618: Futurismo
VI SESSIONE DI VENDITA: Giovedì 22 maggio, ore 14
Lotti 619-690: Arte contemporanea
Lotti 691-698: Street Art fiorentina e toscana
LOT 8:
Andrea Appiani (Milano, 1754 - 1817) [da]
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Sold for: €4,400
Price including buyer’s premium:
€
5,544
Start price:
€
800
Buyer's Premium: 26%
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Fasti di Napoleone. 1807-1816 [1818].
In-folio oblungo (mm 325x705). Legatura in mezza pelle marrone e carta decorata, dorso (con restauri) a cinque nervature con titolo e decori impressi in oro, al piatto anteriore losanga in pelle marrone con impressa in oro arme del Regno d'Italia napoleonico (1805-1814). Raccolta completa e omogenea in 35 tavole incise a bulino da Giuseppe Rosaspina, Giuseppe Longhi, Giuseppe Benaglia e Michele Bisi tratte dai celebri "Fasti Napoleonici" che Appiani realizzò per la decorazione pittorica della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Tra il 1803 e il 1807 Andrea Appiani dipinge il fregio in monocromia con le imprese napoleoniche, nel 1828 l'opera viene trasportata in una sala al piano terra del palazzo di Brera. Tornerà nella sede originaria nel 1860 per andare in seguito distrutta durante i bombardamenti nel 1943. Del fregio restano solo queste tavole incise commissionate dallo stesso Napoleone ed eseguite tra il 1807 e il 1817. La prima edizione della serie esce nel 1818 e sarà stampata nel 1845 da Giuseppe Bazzaro in accordo con i fratelli Ubicini: si compone di 35 soggetti eseguiti sotto la direzione di Andrea Appiani e con la collaborazione di Giuseppe Longhi che si occupa di incidere personalmente le tavole da XXV a XXX. Le altre edizioni note sono quelle parigine del 1860 ad opera dei fratelli Didot e del 1890 in collaborazione con l'editore Moretti di Milano e la tipografia Landi di Firenze. Bellissime impressioni di grande freschezza su carta calcografica pesante separate da veline di protezione.
Legatura con lievi segni d'uso e restauri al dorso e al piatto posteriore. Tavole integre con minima traccia di fioritura al margine di alcune.

